Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare: spettacolare quarto di finale agli  US Open 2022

Di Alessandro Perrone


I protagonisi di questo quarto di finale

Un quarto di finale che nulla avrebbe avuto da invidiare ad una finale SLAM. Altro non si puo’ dire della partita giocata dal nostro Jannik Sinner contro lo spagnolo  Carlos Alcaraz: 5 ore e 15 minuti di puro tennis adrenalinico, con continui capovolgimenti di fronte, colpi spettacolari da entrambi i contendenti. Alla fine la ha spuntata lo spagnolo con il punteggio di 6-3 6-7 6-7 7-5 6-3 e quindi sarà lui a sfidare Tiafoe, vittorioso ai quarti contro Rublev, nella semifinale di questo splendido torneo.

Un match di altissimo livello tecnico, forse tra i più belli dell’anno: sono convinto che anche il grande Rino Tommasi, lo avrebbe definito “Partita da Cirocletto rosso”.

Il giocatore italiano non ha nulla da rimproverarsi, se non l’aver sfruttato il turno di servizio sul quarto set per chiudere il match, e il match point non sfruttato. Nel quinto se l’italiano e’ riuscito a breakare per primo, ma poi c’e’ stata la ripresa dello spagnolo con 4 game di fila.

Ma dall’altra parte aveva un superatleta, che non mollava nessun punto, e ha saputo controbreakkare l’altoatesino con risposte sempre precise sul servizio di Sinner, e colpi vincenti sempre al momento giusto.

 

Il Match in Numeri

 

Raccontare questo match non e’ cosa semplice, primo set per l’iberico, secondo e terzo set a favore di Jannisk sempre in rimonta, quasi in modo inaspettato. Nel quarto e quinto set l’italiano e’ stato sempre avanti di un break: sul 5-4 ha servito per vincere il match, ma e’ stato controbreccato da Alcaraz che ha dovuto fronteggiare anche un match point per l’italiano.  Nel quinto se l’italiano e’ riuscito a breakare per primo, sul 3-2 e servizio, ma poi c’e’ stata la ripresa dello spagnolo con 4 game di fila.

I numeri dicono che e’ stata una partita molto intensa, con tanti punti vincenti e risposte vincenti da parte dei due atleti (il numero e’ sempre a favore di Alcaraz, comunque), spiccano i 12 doppi falli del giocatore italiano, alcuni in momenti topici dell’incontro, cosi’ come i punti vinti sulla prima di servizio del giocatore iberico, e soprattutto il 73% di prime messe in campo contro il 63 del suo avversario.

Numeri, quelli di Sinner, che, se fatti con qualsiasi altro giocatore, avrebbe portato alla sua prima semifinale SLAM, ma purtroppo non e’ stata cosi.

Semifinale solo rinviata, ne sono convinto.

 

Partita terminata alle 3 di notte, e giorno di riposo per riprendersi della fatica per lo spagnolo.

“Jannik è un grande giocatore, lo avete visto tutti. È stato incredibile. Grazie a tutti, non smetterò mai di ripetere che tutte le partite che vinco su questo campo le vinco grazie al pubblico. Non riesco a credere a quanta energia riesco ad attrarre da voi. Come è cambiato il match? Dico sempre che bisogna credere in se stessi, ho avuto fiducia in me stesso, nel mio gioco, è difficile chiudere un match del genere in questo momento, è difficile rimanere calmi, ma la fiducia in se stessi è fondamentale”, ha dichiarato il vincitore

“Faccio fatica a parlarne, di questo match. Per qualche giorno farà male” ha sinceramente ammesso Sinner

Cosa dire di questi spendidi atleti?

Feroce e crudele il tennis, scriveva Giorgio Bassani: c’e’ sempre un vincitore e uno sconfitto.

La rivalità meravigliosa di un decennio già prenotato da due fenomeni.

Due atleti fenomenali, la cui somma di eta’ non arriva a quella di Federer…..

La corsa al numero 1 del ranking con Kasper Ruus continua per lo spagnolo.

 

Curiosita’

 

  • Questo e’ il secondo match più lungo nella storia dello Us Open: solo Edberg e Chang rimasero di più in campo, semifinale 1992
  • Il 5° e più entusiamente capitolo della saga dopo i due successi del 19enne di Murcia al challenger di Alicante (2019, 1° turno) e al Master 1000 Parigi-Bercy (al 2°); ‘controbreakkato’ dalla doppietta di Sinner a luglio, aperto con l’affermazione agli ottavi di Wimbledon e chiuso con l’epilogo del ‘250’ di Umago, valso il sesto titolo nel palmarés dell’asso di Sesto Pusteria
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