Il tennis e’ uno sport da ricchi o per ricchi? Analisi dei guadagni tennistici ATP del 2023

di Alessandro Perrone

Il tennis è uno sport affascinante, ricco di storia e tradizione, ma spesso circondato da un’aura di esclusività e privilegio. La domanda che sorge spontanea è se il tennis sia davvero uno sport da ricchi o semplicemente per i ricchi. In questo articolo, esploreremo gli aspetti economici del tennis, esaminando se sia veramente riservato a una cerchia elitaria o se offra opportunità accessibili a tutti.

Il tennis ha radici che affondano nel passato, risalendo a secoli fa, quando veniva praticato nelle corti reali europee. Questa tradizione aristocratica ha contribuito a forgiare l’immagine del tennis come uno sport elitario. Tuttavia, nel corso del tempo, il tennis è diventato sempre più popolare e accessibile, estendendo la sua presenza anche nelle classi sociali meno agiate.

Una delle critiche più comuni riguardo al tennis come sport elitario riguarda le strutture e i costi associati alla pratica di questo sport. Lezioni private, abbonamenti ai club e l’acquisto di attrezzature di alta qualità possono comportare un notevole dispendio economico. Tuttavia, molte comunità (non in Italia) offrono campi pubblici accessibili a tariffe ragionevoli, permettendo a chiunque di avvicinarsi al tennis senza dover necessariamente appartenere a una classe sociale agiata.

Il tennis è uno degli sport in cui i professionisti possono guadagnare somme considerevoli attraverso premi in denaro e contratti di sponsorizzazione. Tuttavia, l’accesso alle competizioni di alto livello richiede impegno, talento e spesso risorse finanziarie significative per sostenere la formazione e la partecipazione ai tornei. Nonostante ciò, storie di successo di giocatori provenienti da contesti economici modesti dimostrano che è possibile emergere nel mondo del tennis senza essere parte dell’élite finanziaria.

Facciamo un po’ di conti ai giocatori?

Il tennis non e’ solo il costo dell’attrezzatura, dell’abbigliamento.

Ecco alcuni dei principali costi associati a una carriera nel tennis professionistico:

  1. Viaggi e Alloggio: I giocatori professionisti partecipano a tornei in tutto il mondo, il che comporta spese significative per i viaggi, i voli, gli alberghi e i pasti.
  2. Allenamento e Coaching: I giocatori spesso assumono allenatori, fisioterapisti, e altri professionisti per migliorare le loro abilità e gestire la loro forma fisica. Ciò include anche l’affitto di campi da tennis per l’allenamento.Alcuni allenatori chiedono migliaia di euro la settimana (il che fa salire presto solo questa cifra a 200-300.000 euro di costo)
  3. Attrezzatura: Gli equipaggiamenti da tennis, tra cui racchette, scarpe, abbigliamento e accessori, possono costare migliaia di dollari all’anno.
  4. Cura Fisica: La salute e la forma fisica sono fondamentali per un giocatore di tennis professionista, e ciò può comportare spese per trattamenti fisioterapici, massaggi e altre cure mediche.
  5. Partecipazione ai Tornei: I giocatori devono pagare le tasse di iscrizione per partecipare ai tornei, e spesso assumono costi associati agli spostamenti e agli alloggi durante gli eventi.
  6. Assicurazioni e Manager: Alcuni giocatori assicurano le loro carriere contro infortuni, e molti hanno manager o agenti che gestiscono i loro contratti e sponsorizzazioni.
  7. Vita Quotidiana: Come ogni professionista, i giocatori di tennis hanno anche spese quotidiane, tra cui affitto o mutuo della casa, bollette, cibo e trasporti.
  8. Spese per un  un nutrizionista e un mental coach.

Secondo la federazione statunitense di tennis (USTA), un giocatore professionista di tennis spende in media 140.000 dollari all’anno. Questa cifra può variare a seconda del livello di gioco del giocatore, della sua posizione in classifica e delle spese personali che deve sostenere.

Solo i giocatori professionisti che si classificano tra i primi 164 del mondo guadagnano abbastanza per coprire questi costi. I giocatori che si classificano al di fuori di questa fascia devono trovare sponsor o finanziatori per sostenere la loro carriera.

Il tennis e’ uno sport di ricchi?

E’ una domanda molto sensata che noi, poveri giocatori della domenica.

Siamo abituati a vedere i grandi giocatori che guadagnano anche MILIONI di euro dopo aver vinto un torneo del Grande Slam, ma non ci sono solo questi campioni.


Guadagni del 2023 dei primi 20 giocatori del mondo

Continuando a scorrere la lista dei guadagni (disponibile a questo link) possiamo evincere che, nel 2023, solo i primi 69 giocatori hanno raggiunto la soglia del milione di dollari vinti.

Ma questa divergenza di guadagni, da cosa e’ dovuto? Uno dei fattori preponseranti e’ il fatto che i TOP sono gia’ nel main-draw di tutti i tornei (Slam, 1000, 500), mentre quelli di classifica piu’ bassa, devono giocare le qualificazioni: ho visto vari tornei in giro per il mondo in questi anni, e posso dirvi che nelle qualificazioni ho visto partite incredibili, le persone danno il 200% per passare, guadagnare punti e soldi. So che sembrero’ blasfemo, ma secondo me, se i top giocassero le quali dei tornei, non tutti raggiungerebbero il main draw.

Come detto, sono stati 69 i tennisti con un Prize Money complessivo nel 2023 superiore al milione di dollari: l’ultimo è il tedesco Altmaier con 1,009,986 $. Appena fuori (n.70) Andy Murray, con i suoi 997,741 $. Il centesimo nella classifica dei guadagni è il russo Shevchenko con 722,812 $. Al n.200 c’è Dalibor Svrcina con 273,086 $. E poi si scende sempre piu’ fino ad arriare a giocatori che non arrivano a guadagnare per potersi permettere il tour l’anno dopo.

Il doppio viene visto, dai giocatori, come un modo per poter rimanere piu’ giorni nel torneo, con tutte le agevolazioni del caso: i price money sono molto minori del singolare: ma ci sono anche dei veri e propri specialisti che interpretano al meglio questo tipo di tennis.

Sono 12 gli specialisti del doppio capaci di superare quota 1 milione di dollari nel 2023: comanda Joe Salisbury (1,255,887$) seguito da Rajeev Ram (1,254,982$), Austin Krajicek (1,245,247$), tutti a zero introiti in singolare ma ottimi guadagni con i doppi, posizionati rispettivamente al n.42, 43 e 44 della classifica generale. Tra i migliori, il giocatore che ha ottenuto il maggior Prize Money in doppio è Rublev, per lui ben 368,363 dollari. Curioso che Alcaraz e Medvedev abbiano uno zero a guadagni in doppio in stagione.

Ma quanto hanno guadagnato gli italiani?

Sinner, dall’alto del suo 4 posto nella classifica, si e’ portato a casa, solo di montepremi, circa 8.300.000 $, Lorenzo Musetti è ventesimo con un guadagno di 1,971,124 $, Lorenzo Sonego si piazza al n.37 per Prize money con 1,313,408 $, e Matteo Arnaldi 73esimo  con 955,735 $. Matteo Berrettini ha giocato molto poco, ma il buon Wimbledon disputato gli consente attestarsi al n.65 per guadagni nel 2023 con 1,028,055 dollari complessivi.

I guadagni dei tennisti sono soggetti a tassazione?

Sì, i guadagni dei tennisti sono soggetti a tassazione. I giocatori professionisti di tennis, come tutti gli altri professionisti, sono tenuti a pagare le tasse sul loro reddito. La tassazione può variare in base alla giurisdizione fiscale in cui il giocatore è residente e dove guadagna i suoi redditi.

I guadagni dei tennisti provengono da diverse fonti, tra cui premi in denaro dai tornei, contratti di sponsorizzazione, diritti televisivi, partite di esibizione e altri accordi commerciali. Ogni tipo di reddito può essere soggetto a regimi fiscali diversi. Ad esempio, i premi in denaro guadagnati durante i tornei possono essere tassati nel paese in cui si tiene il torneo, mentre i redditi da sponsorizzazione possono essere soggetti a tassazione nel paese di residenza del giocatore.

Alcuni giocatori di tennis possono cercare di ottimizzare la gestione fiscale dei loro guadagni attraverso piani finanziari e strutture legali, ma è importante che rispettino le leggi fiscali dei paesi in cui operano. La tassazione dei guadagni dei tennisti è un aspetto importante della loro gestione finanziaria e può influenzare notevolmente il reddito netto effettivo che ricevono dopo il pagamento delle tasse.

I montepremi vinti in occasione di tornei sportivi sono soggetti a tassazione in Italia. In particolare, l’articolo 30 del DPR 600/1973 prevede che i premi per vincita in occasione di gare sportive sono soggetti a una ritenuta alla fonte, a titolo di imposta, pari al 20%.

La ritenuta è a carico del soggetto erogatore del premio, che è tenuto a rilasciare al percettore una certificazione di pagamento. Il percettore del premio non ha quindi alcun obbligo dichiarativo, né i premi si cumulano ai fini fiscali con altri redditi e non sono soggetti a contribuzione previdenziale.

In caso di residenza fiscale in Italia, il vincitore di un torneo di tennis dovrà quindi dichiarare il montepremi percepito nella dichiarazione dei redditi, in sede di dichiarazione dei redditi. Il montepremi sarà tassato in base alla sua aliquota marginale di reddito.

Conclusione

Ritorniamo alla domanda iniziale? Tennis e’ uno sport da ricchi o di ricchi? Come in tutti i lavori, c’e’ chi guadagna di più e chi guadagna di meno. Ma il tennis non preclude che un giocatore da 400 del mondo possa arrivare con tanta fortuna e con i risultati giusti, ad arrivare ad un ranking che gli garantisca un buon guadagno per lui e per il suo entourage. E’ molto più difficile rispetto a un giocatore che e’ già nei primi 120 del mondo (sono sicuri di partecipare agli SLAM e alla maggior parte dei Master 1000 e 500) e i montepremi di questi torneo sono molto piu’ alti dei Master 250, challenger e Futures.

Chi riesce ad entrare negli SLAM, e’ sicuro di portarsi a casa una quantita’ sufficente di soldi, e se va avanti con il torneo, questa quantita’ aumenta esponenzialmente.

Il tennis e’ uno sport difficile (“e’ lo sport del diavolo” diceva Panatta), tutto dipende dal giocatore e da come gioca in campo, se vince va avanti, se perde, torna a casa. I costi, come abbiamo visto, sono importanti, e non tutti possono permetterseli. Magari hanno 2-3 anni di possibilita’ per raggiungere ranking elevati, poi, se li raggiungono, possono vivere di rendita, ma gestendo il professionismo con oculatezza.

Nel tennis bisogna confermarsi ogni anno, nella stessa maniera in cui si riesce a salire il ranking in un anno, l’anno dopo, se non si fanno gli stessi risultati, si scende.

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