Sinner, Il ragazzo venuto dal Futuro.

di Paolo Palazzo
 
In missione sulla terra con un obiettivo preciso.
Riportare in Italia un tennista capace dì essere tra i primi 4 al mondo dopo quasi mezzo secolo.
E proseguire una rivoluzione copernicana che da qualche anno sta spostando l’asse del nostro movimento sportivo, da sempre calciocentrico.
Le due mancate partecipazioni ai Mondiali di pallone trovano il contraltare nel primo azzurro campione olimpico dei 100 metri e del salto in alto, nel primo
finalista di Wimbledon (quello te lo sei perso, Future boy), sport nei quali fatichiamo da sempre, nonostante il fanatismo degli appassionati (Boris Becker ha vinto più Slam di tutti gli italiani della storia).
Aspettiamo a breve che diventi il primo italiano n. 1 della classifica mondiale.
E poi, ma ci vorrà ancora un po’, vedremo il primo pilota italiano campione mondiale di F1 dai tempi di Ascari (siamo già a 70 anni di attesa).
“Riscatterai generazioni di tifosi che hanno atteso invano di vedere al tuo posto i vari Ocleppo, Cancellotti, Caratti, Camporese, Canè, Gaudenzi, Nargiso,Volandri, Seppi, Fognini.”
Programmato appositamente con un viso dai lineamenti gentili e quasi efebici (il modello adottato sul suo pianeta di origine fu quello di una ragazzina allora undicenne, tale Kristen Stewart, poi divenuta attrice di fama), Future Boy non mangia: si alimenta.
Non dorme: riposa.
Non guarda: scannerizza.
Non sorride: empatizza.
È corretto.
Non protesta mai.
Al massimo un’occhiataccia.
Un Ice-Borg 2.0.
Se possibile ancora più impenetrabile.
Perchè dello svedese si narrano mirabilie da Decameron, fuori dai campi.
Mentre Future-Boy, social il giusto, mantiene relativamente sotto traccia le sue storie con modelle inaccessibili ai più.
Anche per lui, come per Djokovic, era previsto, dalla famiglia terrena, un futuro da sciatore di livello.
Lo sliding doors della sua esistenza su questo pianeta (di quella nell’altro, chiamato Futuro, sappiamo poco) ci ha portato ad avere il successore di Pietrangeli e Panatta, invece che quello di Thoeni e Tomba.
Programmato per la vittoria, per essere un fenomeno, tutti i microchip al posto giusto.
Tutto calcolato.
Ogni minuto della sua esistenza teso al risparmio di energie fisiche e mentali da scatenare al momento opportuno sul campo.
L’aumento di muscolatura, quando si è capito che mancava un quid di potenza alla naturale fluidità dei suoi colpi.
Il poco romantico cambio dell’allenatore che lo ha cresciuto, quando si è reso conto che non sarebbe riuscito a salire l’ultimo gradino.
La rinuncia a un importante turno di Coppa Davis, con grande scorno di alcuni giornalisti poco lungimiranti, perché ostacolo al suo percorso di crescita anche in classifica.
Le dolorose sconfitte negli Slam che avrebbero stroncato il morale di un umano.
Ma non di Future-Boy, che da ognuna di esse riemergeva più forte.
Invece di Nano nano, Jannik (questo il nome assegnatogli in Italia), stringe con forza il pugnetto, perché, al momento della partenza dal pianeta chiamato Futuro, gli fu raccomandato: “Verrà un momento in cui le persone dubiteranno del tuo essere umano, penseranno tu sia un robot o un alieno. Allora, per far vedere che provi sentimenti e sei come loro, stringi il pugno ogni tanto. Come gesto di esultanza. Come fanno spesso loro”.
Forse la cosa gli ha un po’ preso la mano, perché quel pugnetto adesso Jannik , il ragazzo venuto dal Futuro, lo agita continuamente.
A ogni punto vincente.
Il suo marchio distintivo.
E sappiamo che grazie a lui avremo una generazione di ragazzini che stringendo il pugnetto sogneranno di emularne le gesta.
A loro si rivolge Jannik quando, in una pubblicità che lo vede protagonista, afferma guardando in camera “Tu sei futuro”.
Una parola per lui davvero familiare.
Oggi è giorno di festa, dopo 47 anni riportiamo in Italia la coppa Davis.
Ma già un pensiero ci tormenta.
Quanto durerà la sua permanenza sul nostro pianeta ?
Fino a quando è stata programmata?
Se qualcuno avrà mai la fortuna di avvicinarlo, cerchi di capire dove tiene le chiavi dell’astronave.
E le nasconda per almeno 10 anni.
Felicitazioni Future Boy.
Il primo step della tua missione è compiuto.
Ma perché stai ridendo mentre guardi il cellulare ?
No, dai…quella è la foto del secolo !!
Sul pianeta chiamato Futuro, i tuoi simili si sono fatti un selfie…
Tutti col pugnetto !!!
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