Intervista a … Tommaso Dell’Amico

di Adamo Recchia

Il mio sogno ? La possibilità di lavorare come terapista privato di un tennista nel circuito ATP “

Tommaso D’amico

Abbiamo incontrato un massaggiatore che opera nel mondo del tennis.

A suo dire, non avendo avuto successo come tennista, ha deciso di buttarsi nel campo medico ed ha seguito tenniste e tennisti di un certo valore.

A Perugia ha creato la Kleos Medical Center che aiuta i tennisti a riprendersi dopo gli infortuni.

Come hai scoperto il tennis?

Penso di aver scoperto il tennis in due momenti della mia vita, da piccolo (10-13 anni) quando ho messo piede per la prima volta in un campo di terra rossa, anche se devo ammettere che le mie capacità in campo non meritano grandi lodi ed a livello professionale nel 2016 durante l’ATP Challenger 54K di Perugia in cui ero sponsor tecnico con la mia azienda Kleos Medical Center.

Quando hai capito potesse diventare un lavoro?

Dopo l’esperienza del 2016 in un torneo ATP Challenger è nata una buona collaborazione con gli organizzatori dell’evento (MEF Tennis Events) cosi sono iniziate a presentarsi nuove opportunità, in luoghi e tipologie di tornei diversi, questo mi ha permesso di avere una visione più ampia della mia figura professionale nel tennis professionistico. È un mondo stimolante ma che ti mette alla prova ogni giorno…credo che questo sia stato un buon incentivo per farmi capire che potesse essere un settore in linea con il mio modo di lavorare.

Sei un massaggiatore come ti e’ venuta questa idea?

Ho iniziato il mio percorso professionale con massofisioterapista diplomato nel 2012, mi è sempre piaciuto poter aiutare una persona a ritrovare il proprio benessere fisico iniziando dal “semplice” allenamento in palestra ed affacciandomi poi al mondo della riabilitazione. È un settore in cui bisogna essere costantemente aggiornati e che richiede una buona apertura mentale cosi da poter evolvere il proprio modo di lavorare e, in alcuni casi, cercare di creare un proprio metodo/approccio riabilitativo.

Ho visto che hai lavorato anche in ATP di cosa ti occupavi?

Ho lavorato in diverse tipologie di tornei, sia ATP Challenger che ATP Tour, in ognuno ho avuto la possibilità di ricoprire ruoli diversi: Massage Therapist, Second Physio e Head Physio. Ogni ruolo ha responsabilità e doveri diversi ma tutti mi hanno sempre permesso di accrescere la mia conoscenza in campo tennistico/riabilitativo e di potermi confrontare con atleti di ogni livello. Non posso nascondere che lavorare al fianco degli staff medico-fisioterapici sia di ATP che WTA è stato davvero stimolante, un quotidiano e costante confronto professionale con terapisti proveniente da ogni parte del mondo.

Con quali tennisti lavori?

Ad oggi non si è ancora presentata la possibilità di lavorare come terapista privato di un tennista nel circuito ATP anche se, avendo lavorato per diversi anni nei tornei, ho avuto l’occasione di poter trattare più volte molti atleti attualmente nella top 100 (Munar J., Muller A., Altmaier, Musetti, Etcheverry, Rune, TsiTsipas, Tiafoe…)

Lavori anche con tenniste?

Si, ho iniziato il mio primo incarico come terapista privato durante la preparazione atletica 2022-2023 con Xinyu Wang (WTA – 35°) e Saisai Zheng, successivamente ho iniziato collaborare anche con Elisabetta Cocciaretto e da poco ho concluso un breve periodo a fianco di Lesia Tsurenko.

Sei presidente di Kleos Medical Center come e’ nato questa struttura?

Il mio centro nasce nel 2014 come studio massofisioterapico-riabilitativo nella prima periferia di Perugia, dopo circa un paio di anni di collaborazioni ed iniziative, il volume di pazienti mi ha convinto a fare un ulteriore passo in avanti ed ho deciso cosi di ampliare la struttura creando un centro medico polispecialistico in cui vengono erogati servizi medico-sanitari di 14 branche diverse ed è possibile effettuare percorsi riabilitativi grazie alla presenza di un team riabilitativo che può soddisfare le necessità dei pazienti offrendo diverse metodologie di approccio terapeutico, dal massaggio al trattamento osteopatico.

Sinner potrà arrivare al primo posto al mondo?

Non ho mai avuto il piacere di poter parlare direttamente con Jannik ma ho avuto la fortuna di poter osservare una piccola parte della sua routine d’allenamento durante l’ultimo Miami Open. Posso dire tranquillamente di aver visto assoluta dedizione ed un’attenzione millimetrica nello svolgere ogni singolo esercizio di prevenzione, mantenimento, potenziamento; questa è una cosa che non si può insegnare o ce l’hai o non ce l’hai…lui ce l’ha.

Aggiungo che il team che lo circonda è un altro aspetto molto importante ed i risultati ad oggi ci dicono che ha fatto delle ottime scelte! Primo del mondo? Con un pò di pazienza e costanza perché no.

Tra le donne chi preferisci?

Da buon italiano è impossibile negare che tutte le nostre giocatrici stanno portando la bandiera tricolore a livelli sempre più alti nel circuito WTA, difficile fare una scelta cosi netta…direi più che nella top 3 abbiamo Rybakina, Samsonova e, a costo di sembrare di parte, Cocciaretto.

Quali obiettivi hai nel mondo del tennis?

Mi piacerebbe molto avere la possibilità di lavorare come terapista dello staff ufficiale di ATP o di WTA, ho ancora molta strada da percorrere ed ulteriori studi da fare, ma si sa che gli obiettivi ambiziosi richiedono necessariamente qualche sacrificio. Infondo ho imparato ad apprezzare e far tesoro di tutto quello che la  vita mi mette davanti…ogni occasione potrebbe celare un’opportunità.

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