Intervista a …. Davide Vazzola

di Adamo Recchia

Abbiamo incontrato Davide Vazzola esperto osteopata di tennisti.
Davide ha creato un lavoro da una passione che aveva sin da piccolo.
Come tennista non ha “ sfondato ” ed ha deciso di valutare l’avvicinamento al ns sport in altro modo.
Davide cura sia gli amatori che i professionisti.
Ha creato un team di professionisti che si occupano anche di aiutare chi ha problemi fisici col padel.
Davide sostiene che se si cura il lato tecnico corde, racchetta e palline e non il fisico gli infortuni e i problemi sono all’ordine del giorno.
Ciao parlaci di Te raccontaci la Tua carriera

Mi chiamo Davide Vazzola e sono un osteopata! Lavoro in ambito sanitario da oltre 20 anni. La mia passione per il tennis è nata quando ancora ero un ragazzino (nei primi anni ‘90) grazie ad Andrè Agassi! Vedendolo giocare mi sono innamorato di questo sport ed ho iniziato a seguirlo con passione e continuità come, del resto, faccio anche oggi!

Quindi da piccolo giocavi anche a tennis?

No, mi sarebbe piaciuto e ricordo di averlo chiesto più volte anche ai miei genitori ma un ortopedico disse loro che il tennis era uno sport asimmetrico e quindi potenzialmente dannoso, sopratutto per un ragazzino in fase di crescita. Dovetti quindi scegliere un altro sport e, per reazione, mi allontanai anche dal tennis in TV:

Adesso però ti occupi di tennis, quando sei tornato ad occuparti di questo sport e perché hai scelto proprio il tennis?

Si, attualmente la maggior parte dei miei pazienti gioca a tennis o a padel. Credo che questo sia dipeso dal fatto che, in questi 23 anni di lavoro, ed ancora prima durante gli studi, ho voluto comprendere se le indicazioni che l’ortopedico aveva dato alla mia famiglia fossero vere. Ho quindi iniziato a studiare nei dettaglia la biomeccanica di questo sport e questo mi ha permesso di imparare ogni giorno sempre di più. Questa passione mi ha anche avvicinato al tennis giocato (che pratico a livello amatoriale) e mi ha permesso di allargare sempre più il mio bacino d’utenza. Dall’amatore sono passato ai maestri ed infine al professionista… specializzandomi di giorno in giorno sempre più in questo sport.

Oltre che uno studio in Brianza che ruolo hai nel tennis?

Nei miei studi tratto moltissimi giocatori di tennis di qualsiasi livello e, da circa due anni, collaboro con Sport Fun Factory, una società che organizza vacanze/stage sia per amatori che agonisti, in diversi parti d’Italia e non solo. Il mio ruolo (insieme a quello dei miei collaboratori del TEAM Vazzola), non è solo quello di fornire trattamenti osteopatici, ma anche quello di gestire tutti gli aspetti di prevenzione. Al mattino, per esempio, gestiamo il warm-up, troppo spesso dimenticato dagli amatori…

Quali sono secondo Te le problematiche fisiche che più frequentemente si affrontano nel tennis? 

Credo si debba fare una distinzione in base al livello di gioco. Negli amatori gli infortuni spesso dipendono da un’errata tecnica, dalla scelta sbagliata di un tipo di racchetta o dalle corde… ecco allora che iniziano ad insorgere epicondiliti, problematiche infiammatorie alla spalla ed altro ancora. Il Tennista agonista, avendo una tecnica migliore, tende ad infortunarsi maggiormente a causa dell’overuse. Ovviamente non esiste una linea precisa perché ogni persona, ed ogni atleta, ha una propria storia. Credo sia fondamentale eseguire sempre un’accurata anamnesi prima di trattare qualsiasi atleta. Personalmente, anche se mi trovo di fronte ad una problematica che ho già trattato molte volte, cerco sempre di analizzarla come fosse la prima volta per evitare di perdere qualche dettaglio particolare che, alla fine, potrebbe essere proprio quello che fa la differenza. Un’attenzione mirata, specialmente nell’amatore, va posta anche sul tipo di racchetta, corde e tensioni che il giocatore utilizza.

Sono un giocatore amatoriale che da anni non gioca a tennis che consigli mi daresti per riprendere?

Spesso chiedo ai miei pazienti di elencarmi tutte le cose fisiche/materiali di cui hanno bisogno per giocare. Le risposte che sento sempre sono: “Palline, racchetta, scarpe, vestiti, campo…” nessuno si ricorda del proprio fisico!! Se cambiamo palline ogni due/tre settimane, incordiamo la racchetta ogni mese o cambiamo il grip del manico con una certa frequenza… perché non dovremmo avere la stessa attenzione per il nostro fisico? Credo che si debba prendere esempio dai big anche da questo e non solo per ciò che concerne la tecnica o la tattica. Farsi trattare con periodicità ed avere un minimo di routine per ciò che concerne il warm-up ed il work-out credo sia la base per una persona che pratica regolarmente sport. Sul mio canale youtube, per esempio, potete trovare un videro su come eseguire un buon warm-up a corpo libero. Chiaramente è solo un esempio, ma ci siamo divertiti a girarlo e credo possa essere di aiuto a molti amatori. Il tennista che mi ha aiutato in questo video è un mio paziente, oltre che un amico, che recentemente ha conquistato i suoi primi punti ATP!

Molti giocatori sono stati costretti a ritirarsi per problemi fisici vedi il caso di Del Potro di cosa soffriva l’argentino

Del Potro è un giocatore che ho amato e seguito moltissimo. Purtroppo non è stato molto fortunato ed ha avuto molte problematiche tra cui ricordiamo quelle ai polsi ed alle ginocchia. Quando un atleta decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico significa che il dolore o la limitazione funzionale sono diventati invalidanti e questo implica uno stop forzato. Purtroppo, nelllo sport ad alto livello il “return to play” non coincide sempre con il “return to performance”.. se poi aggiungiamo le recidive ecco allora che la carriera può essere compromessa seriamente o definitivamente.

Ci fu anche il caso di Murray che aveva annunciato il ritiro poi sta ancora giocando cosa pensi del caso dello scozzese

Murray ha avuto problemi all’anca, articolazione molto stressata in questo sport, non solo per i continui cambi direzionali ma anche perché il tennis è uno sport nel quale la rotazione è fondamentale e, non da ultimo, l’anca rappresenta un importante nesso tra la spinta degli arti inferiori e la trasmissione di questa spinta nella parte superiore del corpo. Personalmente sono molto contento che Murray sia rientrato e credo che questo dimostri quanto lo scozzese ami questo sport. Non é facile tornare a competere dopo un intervento così importante.  

L’eterno giovane è Nole come riesce a non avere mai infortuni secondo Te

Non ho mai avuto il piacere di incontrare Djokovic personalmente ma conosco sia persone che hanno giocato con lui, sia chi lo ha allenato in passato. Tutti mi hanno parlato di Nole come una persona molto intelligente e molto attenta al concetto di prevenzione e salute. Recentemente ho avuto il piacere di parlare con il suo preparatore atletico ed ho capito che, oltre ad una predisposizione genetica particolarmente fortunata, Nole è un atleta molto dedito al lavoro, molto metodico e con un controllo del proprio corpo che pochi atleti hanno sviluppato in maniera così profonda. Credo che il segreto del suo benessere passi da diversi punti, alimentazione, riposo, preparazione atletica e, non da ultimo, ha dei professionisti molto preparati attorno a lui che lo seguono con competenza e con un’umiltà che, personalmente, mi ha piacevolmente sorpreso.

Se un tennista volesse un trattamento o un consulto con te, dove può trovarti?

Attualmente lavoro su tre studi situati a Lissone (MB), Parabiago (MI) e Busto Garolfo (MI). Tuttavia sono disponibile per qualsiasi tipo di consulenza anche telefonica. I miei contatti sono facilmente reperibili sui vari social o sul mio sito osteopatavazzola.com

0Shares
Taggato , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

4 risposte a Intervista a …. Davide Vazzola

  1. Loris dice:

    Vuoi vedere che con questi consigli posso riprendere a giocare. Molto istruttivo. Complimenti

  2. Loris dice:

    Vuoi vedere che con questi consigli posso riprendere a giocare. Molto istruttivo. Complimenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *